come si svolgono e a cosa servono
esami diagnostici per la prevenzione del papilloma virus
La colposcopia, vulvoscopia e HPV rappresentano tre strumenti fondamentali nella valutazione del tratto genitale inferiore, utilizzati per identificare alterazioni della cervice, della vagina e della vulva, e per diagnosticare l’eventuale presenza del Papilloma Virus umano. La combinazione di questi esami offre una panoramica completa delle condizioni di salute dei tessuti genitali, consentendo di approfondire anomalie riscontrate al Pap Test, lesioni sospette o sintomi correlati a sanguinamenti anomali.
L’esame si articola in tre momenti complementari: vulvoscopia, vaginoscopia e colposcopia. Attraverso l’utilizzo di lenti a ingrandimento progressivo, il medico osserva prima i genitali esterni, poi la vagina e infine la cervice. Per evidenziare eventuali lesioni può essere applicata una soluzione che potrebbe causare un lieve bruciore temporaneo.
In presenza di aree sospette, è possibile eseguire una biopsia mirata, che comporta un piccolo sanguinamento ma non richiede assistenza aggiuntiva. In alcuni casi, lesioni benigne possono essere trattate subito mediante tecniche come la LLETZ, una procedura che rimuove le aree alterate con elettrocauterizzazione.
come e quando eseguirla
colposcopia
a cosa serve la colposcopia
La colposcopia è un esame di secondo livello che permette di evidenziare lesioni benigne, pre-neoplastiche o neoplastiche della cervice uterina, della vagina e della vulva. Le principali indicazioni comprendono anomalie riscontrate al Pap Test, come ASC-US, AGC, ASC-H, L-SIL e H-SIL, ma anche la presenza di polipi cervicali, ectopia, condilomi, sanguinamenti anomali e positività al test HPV.
Il suo scopo è visualizzare con precisione eventuali aree alterate che non sarebbero rilevabili ad occhio nudo, supportando così il ginecologo nella decisione di effettuare una biopsia, programmare un follow-up o intervenire con un trattamento mirato. L’esame è indolore, non invasivo e può essere eseguito anche in gravidanza senza rischi per il feto.
quando eseguire la colposcopia
L’esame viene effettuato in ambito ambulatoriale e ha una durata di circa 10–15 minuti.
Per ottenere una visualizzazione ottimale, si consiglia di eseguirla 10 giorni dopo la fine delle mestruazioni, quando la mucosa cervicale è maggiormente leggibile. Non è necessaria una preparazione specifica, ma nelle 24 ore precedenti può essere utile evitare rapporti sessuali, tamponi, ovuli o altri dispositivi intravaginali. Non richiede anestesia né la presenza di un accompagnatore e non prevede limitazioni dopo la sua conclusione.
test e ruolo nella prevenzione
hpv - papilloma virus umano
Il test HPV ha la funzione di rilevare la presenza del Papilloma Virus umano, identificando gli istotipi ad alto o basso rischio oncogeno. L’infezione da HPV rappresenta il principale fattore di rischio per lo sviluppo del tumore del collo dell’utero, in particolare per gli istotipi ad alto rischio come 16, 18, 31, 33 e altri. Gli istotipi a basso rischio (come 6 e 11) sono invece associati alla comparsa di verruche genitali.
Il test è solitamente prescritto in presenza di un Pap Test anomalo e non richiede una preparazione complessa. È consigliabile evitare lavande vaginali, rapporti sessuali e l’uso di lubrificanti nei due giorni precedenti e non eseguire il prelievo durante le mestruazioni. L’esame è rapido, indolore e offre un risultato chiaro sulla presenza del virus.
come viene eseguito il test
Durante il test HPV, la paziente viene posizionata sul lettino ginecologico. Il medico introduce uno speculum in vagina per visualizzare la cervice e utilizza un morbido spazzolino (cytobrush) per prelevare le cellule da analizzare. Il campione raccolto viene poi inviato al laboratorio, che determina se è presente un’infezione da HPV e, in caso positivo, ne identifica l’istotipo.
Il risultato negativo indica l’assenza di infezioni da tipi oncogeni, mentre un esito positivo non implica la presenza di un tumore, ma rappresenta un fattore di rischio che richiede monitoraggio clinico. In questi casi, il ginecologo può prescrivere un follow-up o suggerire ulteriori esami, come la colposcopia con eventuale biopsia.
risultati
interpretazione dei risultati e follow up
La gestione del risultato del test HPV dipende dal tipo di istotipo riscontrato e dalle condizioni cliniche della paziente. Una positività può essere transitoria, soprattutto nelle donne più giovani, e risolversi spontaneamente. Nei casi in cui l’infezione persista, è fondamentale programmare un follow-up regolare per monitorare l’eventuale evoluzione delle lesioni cervicali. L’obiettivo è individuare precocemente eventuali modificazioni cellulari e intervenire tempestivamente con trattamenti mirati.
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