MATTACE RASO DOTT. FLAVIO - Milano e Melegnano
radiofrequenza e radioporazione
DIATERMIA DA CONTATTO E IPERTERMIA ENDOGENA
trattamento mirato dei tessuti pelvici
La radiofrequenza e radioporazione rappresenta una metodica strumentale che utilizza correnti ad alta frequenza per generare calore controllato nei tessuti e stimolarne i naturali processi riparativi. In ambito ginecologico e pelvi-perineale viene impiegata come supporto alla terapia medica e riabilitativa, con l’obiettivo di ridurre il dolore, migliorare la circolazione e favorire l’elasticità dei tessuti.
Si tratta di una procedura non invasiva, eseguita in ambulatorio, che sfrutta la cosiddetta diatermia da contatto e l’ipertermia endogena: l’energia penetra in profondità e induce un riscaldamento interno controllato, senza danneggiare la superficie cutanea.
Il trattamento con radiofrequenza e radioporazione viene personalizzato in base alla problematica della singola paziente e si integra con visite ginecologiche, valutazione del pavimento pelvico e, quando necessario, percorsi di riabilitazione mirata guidati da professionisti dedicati.
la radiofrequenza
che cos'è e come agisce
La radiofrequenza e radioporazione si basa sull’applicazione di una corrente elettrica ad alta frequenza, in grado di generare calore nei tessuti per effetto della resistenza interna.
Questo fenomeno, definito diatermia, determina un incremento controllato della temperatura nei distretti trattati, con una serie di effetti fisiologici:
- miglioramento del trofismo e del microcircolo
- maggiore ossigenazione dei tessuti
- stimolo alla produzione di collagene ed elastina
- accelerazione dei processi riparativi
Durante la seduta il corpo non è “passivo”: il calore endogeno attiva risposte biologiche profonde, favorendo un riequilibrio del tono muscolare, della permeabilità vascolare e degli scambi intra ed extracellulari.
La radioporazione associa all’effetto termico un’azione di veicolazione potenziata dei principi attivi, contribuendo a migliorare l’idratazione e la qualità dei tessuti trattati in specifici protocolli.

Tempi, tipologie di test e interpretazione del risultato
effetti fisiologici sui tessuti pelvici
In ambito pelvico, la radiofrequenza e radioporazione viene utilizzata per sostenere il lavoro di riabilitazione del pavimento pelvico e la gestione di condizioni dolorose o cicatriziali.
L’azione termica profonda contribuisce a:
- riequilibrare il potenziale di membrana delle cellule
- regolare il flusso intra ed extracellulare di liquidi
- modulare l’attività del sistema nervoso autonomo (simpatico e parasimpatico)
- favorire il drenaggio di metaboliti e tossine
- stimolare gli immunomodulatori attraverso meccanismi di risposta biochimica
- accelerare i processi di riparazione tissutale
In questo modo i tessuti possono riacquistare tono ed elasticità, con un miglioramento del comfort locale e della funzionalità quotidiana. La paziente percepisce solitamente una piacevole sensazione di calore, associata a rilassamento muscolare e riduzione della tensione.
Indicazioni cliniche in ginecologia e riabilitazione pelvica
La radiofrequenza e radioporazione trova impiego, nell’ambito di percorsi strutturati, in diverse condizioni ginecologiche e pelvi-perineali. Tra le principali indicazioni rientrano:
Dolore pelvico cronico e vulvodinia
Nelle forme di dolore pelvico cronico, trigger points miofasciali e vulvodinia, il calore endogeno può contribuire a ridurre la componente dolorosa, favorire il rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico e migliorare il trofismo dei tessuti. L’obiettivo non è solo attenuare il sintomo, ma inserire il trattamento in un approccio multimodale che comprende valutazione ginecologica, riabilitazione e, quando necessario, supporto psicologico.
Atrofia vulvovaginale, secchezza e disturbi correlati
Nell’atrofia vulvovaginale e nella secchezza vaginale, spesso legate a squilibri ormonali (ad esempio in menopausa), radiofrequenza e radioporazione possono essere utilizzate per migliorare l’irrorazione locale, sostenere la rigenerazione dei tessuti e contribuire al recupero di elasticità e comfort durante la vita quotidiana e i rapporti sessuali, in associazione alle terapie consigliate dal ginecologo.
Incontinenza urinaria, prolasso e alterazioni del tono muscolare
In caso di incontinenza urinaria da sforzo o da urgenza e nelle prime forme di prolasso, il trattamento può affiancare gli esercizi di riabilitazione del pavimento pelvico. Migliorando l’ossigenazione e il trofismo muscolare, la radiofrequenza e radioporazione supporta il recupero di tono e la coordinazione delle strutture di sostegno, secondo protocolli individualizzati.
Vaginismo, cicatrici e esiti chirurgici
Nel vaginismo e nelle contratture muscolari del pavimento pelvico, l’azione termica favorisce il rilassamento e la modulazione del dolore, contribuendo a ridurre la risposta riflessa di difesa. Sulle cicatrici (ad esempio da episiotomia o taglio cesareo) può migliorare la vascolarizzazione, l’ossigenazione e la sintesi di collagene, con un effetto di ammorbidimento dei tessuti e riduzione dell’eventuale dolore cicatriziale.
svolgimento delle sedute e durata del percorso
Le sedute di radiofrequenza e radioporazione hanno una durata indicativa di 20–30 minuti, variabile in base alla zona trattata e alla condizione clinica.
Il ciclo viene definito dal professionista dopo la valutazione iniziale; in molti casi si prevedono:
- 5–6 sedute come ciclo di base, con possibilità di estensione fino a 10 sedute quando necessario
- le prime 3 sedute a distanza di circa 3 giorni
- le successive con cadenza settimanale
La regolarità è un elemento importante: sedute troppo distanziate o interrotte possono rallentare il raggiungimento del massimo beneficio. Prima di iniziare il percorso vengono spiegate chiaramente modalità, obiettivi realistici e possibili tempi di risposta, in modo che la paziente possa aderire con consapevolezza al trattamento.
Sicurezza, controindicazioni e ruolo del ginecologo
La radiofrequenza e radioporazione è generalmente ben tollerata; tuttavia, come per ogni procedura medica, richiede una corretta selezione delle pazienti e il rispetto delle eventuali controindicazioni (per esempio presenza di specifici dispositivi impiantabili, alcune patologie acute, condizioni locali particolari).
Per questo il trattamento viene sempre inserito all’interno di un percorso seguito da uno specialista, che valuta:
- lo stato di salute generale
- la storia ginecologica e ostetrica
- la presenza di cicatrici, esiti chirurgici o patologie pelviche
- gli obiettivi terapeutici e le aspettative della paziente
In questo modo la radiofrequenza e radioporazione diventa uno strumento integrato nella gestione del dolore pelvico, dei disturbi funzionali e delle problematiche cicatriziali, e non un trattamento isolato.
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